La sindrome dell’ovaio policistico (polycystic ovary syndrome, PCOS) è un disturbo complesso ormonale delle donne, chiamato così perché le ovaie si presentano all’ecografia con tanti piccoli follicoli immaturi sparsi sulla superficie che non arrivano quasi mai all’ovulazione; infatti il sintomo più comune della PCOS è la mancanza totale (amenorrea) o la frequenza scarsa (oligomenorrea) delle mestruazioni.
Questo determina una significativa riduzione delle probabilità di concepimento e spesso la conseguente infertilità.
Altri sintomi comuni sono: acne - soprattutto sul viso, irsutismo, aborto spontaneo ricorrente e sovrappeso ed obesità; infatti spesso le donne con PCOS risultano resistenti all’azione dell''insulina, l'ormone che agisce sul livello degli zuccheri nel sangue: in questo modo gli zuccheri non vengono utilizzati ma vengono invece immagazzinati sotto forma di grasso.
Una dieta adeguata a basso carico glicemico ed insulinico permette di influenzare il quadro ormonale.
Migliorano così i sintomi di PCOS (acne, irsutismo, infertilità) e se necessario si dimagrisce, riducendo soprattutto il grasso viscerale (obesità androide) che è da solo causa di insulino-resistenza.
Il protocollo dietetico specifico per PCOS prevede l’esclusione di alcuni tipi di alimenti come gli zuccheri, la presenza nella dieta di sostanze antinfiammatorie, coma la curcuma, l’assunzione dei pasti in fasce orarie ben precise con la ripartizione dei nutrienti; è importante anche l’apporto di fibre e l’utilizzo di materie prime di buona qualità.
Per rendere la dieta sostenibile nel lungo periodo di tempo sarà fondamentale fornire suggerimenti per mangiare fuori casa o in ufficio, per snack equilibrati ma anche vari ed appetibili.
Anche la dieta chetogenica è un regime ottimale per contrastare l’insulinoresistenza spesso presente in PCOS e favorire, quando necessario, il calo ponderale.
Molte malattie di cui soffre la società occidentale possono essere evitate seguendo una corretta alimentazione: questo non significa rinunciare ai piaceri della buona tavola, perché mangiare deve anche essere un motivo di piacere, però è importante mangiare nel modo giusto, seguire cioè un'alimentazione energeticamente adeguata e completa di tutti i nutrienti necessari alla salute.
Per stimolare e sostenere le motivazioni di ogni mio paziente considero insostituibile il rapporto interpersonale, non solo per educare a comportamenti alimentari corretti, ma per renderli soprattutto duraturi.
Il nuovo stile di vita e le nuove abitudini alimentari non devono essere mai imposti e percepiti come una forzatura esterna o addirittura come una punizione, ma devono essere profondamente condivisi dalla persona, solo così sarà possibile mantenerli nel tempo e restare in forma per sempre.