Nel nostro Paese, una giovane donna su 100 è affetta da Bulimia nervosa e una su 200 da Anoressia nervosa. Inoltre vi è un aumento di tali disturbi anche nel sesso maschile.
Il motivo è da ricercare nelle modificazioni sociali e culturali di quest’ultimi tempi, che presentano l’immagine ideale di una magrezza esasperata che da soggetti particolarmente vulnerabili viene vissuta in modo patologico.
In particolare si parla di Anoressia nervosa quando è presente:
Si parla invece di Bulimia nervosa i presenza di:
A questi due disturbi si aggiunge la Sindrome da Alimentazione Compulsiva (Binge Eating Disorder ) presente sul 30-40% dei soggetti obesi e che consiste, come la bulimia, nel consumo di ampie quantità di cibo in un breve periodo di tempo, però mancano i comportamenti compensatori e sono invece presenti le seguenti caratteristiche:
Dato l’elevato tasso di mortalità dovuto a tali patologie dovrebbe essere attuata una prevenzione nei confronti dei DCA, promuovendo l’approccio di tipo educativo sin dalle scuole medie, per aumentare le capacità critiche dei giovani, in modo tale che non si facciano condizionare passivamente dagli ideali esasperati di bellezza magrezza e successo.
Dal punto di vista nutrizionale, gli adolescenti devono utilizzare un’alimentazione molto varia, che garantisca il giusto apporto delle sostanze necessarie all’età evolutiva, compresi vitamine e sali minerali.
Fondamentale è l’attività fisica e sportiva ma è meglio evitare l’agonismo esasperato, altro modello negativo.
In questo tipo di disturbi è inoltre fondamentale la diagnosi precoce poiché più precoce è la diagnosi e più efficace sarà la terapia riabilitativa nutrizionale.
Nel caso di anoressia nervosa è necessario attuare un piano di rialimentazione graduale, concordato anche con lo psicoterapeuta e presentato con chiarezza al paziente ed eventualmente ai familiari.
In caso di disturbi di tipo bulimico invece la terapia deve essere principalmente di tipo contenitivo, sempre controllando i parametri metabolici.
Si consigliano pasti piccoli, pietanze semiliquide per impedire il vomito, una buona prima colazione e frequenti spuntini leggeri nel corso della giornata.
Molte malattie di cui soffre la società occidentale possono essere evitate seguendo una corretta alimentazione: questo non significa rinunciare ai piaceri della buona tavola, perché mangiare deve anche essere un motivo di piacere, però è importante mangiare nel modo giusto, seguire cioè un'alimentazione energeticamente adeguata e completa di tutti i nutrienti necessari alla salute.
Per stimolare e sostenere le motivazioni di ogni mio paziente considero insostituibile il rapporto interpersonale, non solo per educare a comportamenti alimentari corretti, ma per renderli soprattutto duraturi.
Il nuovo stile di vita e le nuove abitudini alimentari non devono essere mai imposti e percepiti come una forzatura esterna o addirittura come una punizione, ma devono essere profondamente condivisi dalla persona, solo così sarà possibile mantenerli nel tempo e restare in forma per sempre.