Biologo Nutrizionista - Specialista in Chimica e Tecnologia Alimentari

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Chetogenica versus Fibromialgia

La Fibromialgia colpisce il 5% della popolazione mondiale; è stata riconosciuta ufficialmente come malattia solo dal 1992 ed attualmente è classificata come una patologia reumatica di origine sconosciuta e per la quale non esiste nessun trattamento medico efficace.

Tra le possibili cause  hanno un ruolo fondamentale lo stress ossidativo, l’infiammazione e la difficoltà dell’organismo di ricavare energia dai mitocondri delle cellule, che quindi funzionano in modo ridotto.    
Inoltre si è riscontrato che in molti paziente fibromialgici risulta alterata la flora intestinale (disbiosi)  che presenta una crescita smisurata  di batteri e di funghi. In età fertile è frequente la candidosi intestinale da Candida Albicans con sintomi come insonnia, gonfiore, meteorismo, esofagite, reflusso e gastrite. La donna è più sensibile perchè la Candida possiede recettori per gli estrogeni, fattori di rischio sono la gravidanza e terapia estroprogestinica (pillola).
La Candida esercita anche un effetto neurotossico sui nervi sensitivi; altera così la percezione del dolore causando la sensibilità esasperata che caratterizza la Fibromialgia.
Un’alimentazione ricca di zuccheri determina un aumento dello sviluppo della Candida . La dieta chetogenica che esclude il glucosio invece ne ostacola la crescita e contrasta la condizione di disbiosi favorendo ll'incremento di una flora intestinale vantaggiosa.
Inoltre i corpi chetonici che vengono prodotti nel corso della dieta, come l’acetone e l’idrossibutirrato, hanno un’azione antiossidante e antinfiammatoria poichè riducono le citochinine (sostanze preinfiammatorie) e migliorano  la produzione di energia della cellula.
Il protocollo di dieta keto per la fibromialgia prevede un ciclo di 30 giorni con i carboidrati al di sotto dei 30 gr , con  proteine e  aminoacidi in quantità  proporzionale al peso corporeo, e con i grassi così modulati:  1/3 devono essere grassi MCT, che distruggono la parete cellulare della candida, come l’acido  caprilico contenuto nell’olio di cocco; i  2/3 dei grassi devono essere costituiti da olio  extravergine di oliva; evitare olii di semi. Escludere i lieviti. Completa il protocollo la supplementazione con collagene, vitamine  A,B,C,D, E,  e coenzima Q10. Raccomandato l’utilizzo di spezie come chiodi di garofano e di erbe aromatiche come l’origano.
Sarà possibile così ottenere un miglioramento dei sintomi intestinali, della stanchezza  fisica e mentale e una riduzione dei dolori articolari e muscolari.

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