Biologo Nutrizionista - Specialista in Chimica e Tecnologia Alimentari

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Allergia al nichel

Allergia al nichel
Il nichel è un oligoelemento presente ovunque nell’ambiente compresa l’acqua e gli alimenti soprattutto di origine vegetale. La sua concentrazione varia anche in base alla stagionalità e al clima. E’ presente anche nel fumo da sigaretta. Entra nell’organismo per inalazione, per via cutanea anche attraverso tatuaggi, bigiotteria, creme per la pelle e cosmetici, e per via gastroenterica. Nel sangue è trasportato da una proteina e raggiunge organi come il rene, il fegato, il polmone, la  tiroide e il cervello e può generare una forma di tossicità mitocondriale che porta stanchezza e dolori; il nichel viene infine eliminato a livello renale e intestinale.


L’ipersensibilità  al nichel è un’allergia infatti coinvolge il sistema immunitario e si manifesta con sintomi riproducibili in soggetti predisposti che sono soprattutto donne per cause ormonali (infatti gli estrogeni aumentano la permeabilità cutanea e la penetrazione del nichel);  l’allergia al nichel presenta però sintomi ritardati come le intolleranze ed è dose dipendente in particolare sembra che esista una «soglia» individuale oltre la quale si scatena la reazione comportandosi come «un’allergia da accumulo»


La diagnosi si effettua tramite patch test e il test di esposizione orale (challenge test).


Manifestazioni cliniche

DAC : dermatite allergica da contatto. Si manifesta con eczema localizzato in zone che sono stato a diretto contatto con oggetti contenenti nichel. Non ci sono prove che l’ingestione di alte dosi di nichel provochi gli sfoghi cutanei però con il passare del tempo il paziente potrebbe sviluppare altre manifestazioni sistemiche più gravi per cui si consiglia di ridurre il contenuto di nichel nella dieta. 

SNAS: allergia sistemica al nichel. Si tratta di una vera e propria sindrome che può presentare dermatiti in tutto il corpo ma anche sintomi extracutanei come disturbi intestinali e respiratori, cefalee, fibromialgia, stanchezza, dolori articolari, cistiti, anemia e obesità. In questo caso è necessario un intervento nutrizionale mirato.

Intervento nutrizionale
Impostare prima di tutto una dieta di evitamento degli alimenti fonti di nichel per almeno 15 giorni 

Principali fonti alimentari di Nichel:
Cereali :Cereali integrali, in particolar modo frumento, avena, grano saraceno e mais
Legumi: Fagioli, lenticchie, piselli, soia e prodotti derivati
Verdura:Asparagi, broccoli, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, spinaci, pomodori
Frutta : Pere, banane, frutta in scatola
Crostacei, pesce e carni in scatola
Cioccolato, cacao e té nero soprattutto il cioccolato fondente
Frutta a guscio e semi tutti i tipi
Conserve: tutti gli alimenti in lattina metalllica
Utensili in acciaio inossidabile 
Acqua del rubinetto eliminare il primo litro d’acqua ogni mattina
Fonte : Melisa org


Nello stesso tempo è utile disintossicare l’organismo anche attraverso l’utilizzo di integratori che possano depurare l’intestino il rene e il fegato.

Dopo la disintossicazione si potrà procedere alla riparazione intestinale con nutraceutici ad azione cementate come zinco, antiossidanti e probiotici. Il  reinserimento  degli alimenti deve essere graduale per non sovraccaricare l’organismo e cominciare  da quelli a medio contenuto di nichel come per esempio rucola o castagne, ceci, uva. miele e vino. Fondamentale anche rinforzare il sistema immunitario per favorire la maggiore tolleranza nei confronti del nichel agendo sulla barriera intestinale con probiotici e colostro.

Conclusioni
Date la variabilità del contenuto di nichel nei vari alimenti e la complessa manifestazione sintomatologica, è sempre consigliabile rivolgersi ad uno specialista della nutrizione per una corretta dieta di evitamento con relativa integrazione che non generi carenze nutrizionali.

I pazienti affetti da queste malattie sono considerati  dei «malati cronici» e il supporto del professionista della nutrizione li può  aiutare  a convivere serenamente con propri disturbi.  

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